Gianni Letta: “Imprudenza grave, atto di guerra o si esigeva la vendetta tedesca?”

Alla fine l’imponderabile è successo. Alla presentazione (venerdì 4 aprile) del libro di Carlo Romeo che in forma di romanzo ripercorre la settimana prima del 23 marzo 44, è successo. E la cosa la voglio mettere qui sotto l’articolo del Riformista. Paolo Mieli ha riconosciuto: “Via Rasella è una storia piena di dubbi e di misteri” e ci vorrà un secolo per saperne di più. (Nel mio piccolo ci sto provando da 29 anni da cronista… ). Certo sarebbe stato il massimo se lo avesse detto nel suo programma sulla Rai, “Passato e presente”. Ma è un inizio. Gliene va dato atto. Da sottoscrivere l’interrogativo finale di Gianni Letta: “L’attentato è stata un’imprudenza grave o un atto di guerra legittimo, anzi meritorio? O è stato un atto che implicava anzi esigeva la vendetta tedesca per spingere il popolo romano, indolente, all’insurrezione?”

Il libro di Carlo Romeo, “Il muro e il silenzio” (Arcadia Edizioni), è sicuramente da leggere.

Ps: qualche precisazione sulla ricostruzione, per altro approfondita, di Paolo Mieli. Carretta, il direttore di Regina Coeli, poi vittima di un linciaggio “guidato”, permise l’evasione di Saragat e Pertini con altri quattro compagni (24 gennaio ’44), ed era testimone degli 11 nomi cancellati e sostituiti nella lista dei 50 detenuti consegnati da Caruso ai tedeschi il 24 marzo. Il commissario “fascistissimo” Alianello invece salvò Trombadori, comandante dei Gap e allora in cella, facendo modificare “le accuse da Kappler” perché – spiegò Alianello – “era di grande interesse per il Pci”.

Pierangelo Maurizio

Clicca qui per vedere la registrazione video del dibattito dal titolo “Presentazione del libro di Carlo Romeo “Il muro e il silenzio” (Arcadia Edizioni, 2025)”, registrato a Roma venerdì 4 aprile 2025 alle ore 18:09.